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| Ecco perché dico che dovresti impugnare un libro di elettrotecnica... Il vettore B all'interno di un solenoide si calcola semplicemente consderando quest'ultimo come l'insieme di tanti conduttori paralleli tra loro, ottenendo quindi due schiere, una percorsa da corrente entrante e l'altra da corrente uscente, chiaro fin qui? Ecco, ora l'induzione B la trovi sommando le induzioni prodotte da ciascuna schiera, con direzione e verso ovviamente concordi. Poi con un integrale sommi quel che ottieni da ogni conduttore. Quel che ricavi è questa semplice formula: B= μ0*NI*l , dove μ0 è la costante di permeabilità magnetica nel vuoto e corrisponde a 4Pi*10^(-7). Pardon ma il pi greco viene brutto con questo font di forumcommunity, quindi l'ho indicato con Pi. NI invece è il prodotto tra il numero di spire del solenoide (N) e la corrente (I). l invece è la lunghezza del solenoide (non del filo!). In questo modo calcoli il vettore B. Visto che si parla di circuiti LC (a condensatore e induttore), ovvero quei circuiti dove (dal punto di vista teorico) l'energia immagazzinata nel condensatore fluisce attraverso l'induttore che (per la legge di Lenz) genera una forza elettromotrice opposta e carica il condensatore con la stessa corrente ma di segno opposto, fino a quando diventa zero e la tensione invece ritorna ad essere quella di partenza, e a sua volta C la riscarica attraverso l'induttore (questo ciclo si ripete all'infinito), devi considerare il campo magnetico generato come variabile, in stretta relazione alla frequenza di risonanza di LC. Non mi sembra che ci sia nulla di difficile. Ora, un campo magnetico variabile genera un campo elettrico variabile e viceversa, quindi un'onda elettromagnetica. Per induzione, questa trasferisce energia al secondario (L2C2), che è a sua volta un circuito LC con la sua frequenza di risonanza, uguale a quella di L1C1. La variazione del flusso quindi dipende da L, se è attraversato da corrente o meno. Non c'è un tubo da calcolare, volendo puoi sapere quante volte il campo magnetico varia in un secondo, appunto conoscendo la frequenza di carica-scarica di C.
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