Ciao a tutti, scrivo per fare alcune considerazioni sul progetto dei Tesla Coil. Intanto vi invito, se ne avete voglia, a vedere il video del funzionamento
VideoQuello che non capivo è perchè i programmi di progettazione dei Tesla pretendono di sapere la frequenza con cui viene alimentato l'NST. La risposta che (finalmente) mi sono dato è che, tutto il calcolo viene fatto considerando che lo spark gap scarichi PRIMA che la semionda inizi la discesa. Questo garantisce che lo spark gap spari a 50Hz. Io però alimento in DC con un royer, che fornisce (dati non misurati ma determinati approssimativamente) circa 12kV a 10mA. Pertanto mi sono calcolato il tempo di carica del mio banco di condensatori e ho desunto che per far quadrare i conti avrei dovuto inserire nel Teslamap 248 Hz come frequenza di ingresso. Risultati penosi, perchè probabilmente troppo empirici sono i valori di partenza. Allora ho provato a tarare il tutto semplicemente variando la tensione di alimentazione del sistema.
Aumentando la tensione, il condensatore si carica prima e la frequenza di scarica dello spark gap aumenta, viceversa diminuisce. Infatti, arrivati a circa 20V in ingresso al Royer si è accesa la mitica scarica ramificata dalla punta.
Prossima prova, aumentare la capacità del banco di condensatori e aumentare la tensione di ingresso, per mantenere la rionanza e aumentare la potenza in ingresso al sistema. Cosa ne pensate?
Un'altro discorso è che la scarica dalla punta si vede anche se in realtànon ho collegato alcuna massa RF, il secondario del tesla è aperto. Pensate che con la massa RF le prestazioni (lunghezza delle scariche) potrebbero aumentare?
Grazie a tutti per l'attenzione.