CITAZIONE (nnsoxke @ 6/11/2009, 21:09)
Molto interessante questa discussione...
Non vorrei dire delle fesserie ma forse è possibile trasmettere energia a distanza mantenendo bassa la concentrazione di energia,
Cioè... alta? Alta concentrazione di energia per volume?
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magari con un secondario estremamente grande (voluminoso) e fatto di spire molto piccole. Questo è quello che si deduce da alcune equazioni, sulle quali comunque ho già avuto seri dubbi.
E fai bene ad avere seri dubbi. Perchè l'efficienza di irradiazione, ovvero l'energia irradiata diviso l'energia sprecata dipende più che altro dall'antenna e dalla frequenza.
CITAZIONE
Anche sui bilanci energetici che ne derivano ho avuto seri dubbi, infatti risulta che, se ad esempio prendiamo un filo percorso da corrente, il flusso di energia dato dal campo elettromagnetico non è uscente, ma entrante nel filo
, se per energia si intende quella trasportata da onde elettromagnetiche. (Se qualcuno qua ha studiato campi elettromagnetici all'università sa che cosa si intende per vettore di poynting)
Il vettore di Poynting ha poco a che spartire con la radiazione di un campo EM da un'antenna. Il vettore in questione pertiene ciò che accade a livello microscopico intorno ad un filo percorso da corrente continua, ovvero, Poynting cercò come d'altro canto e ancora in controversia con Abraham e Minkowski.
Molto in pratica il vettore definito dalle equazioni di Poynting indica il verso di propagazione dell'energia magnetica in un sistema composto da un conduttore percorso da corrente. Se si procede con l'analisi di questo sistema si può pure arrivare fino alla densità di radiazione e alla radiazione o emissione di energia EM (Ricordo che il termine "radiazione" quando si parla di energia EM è errato e deriva da vecchie definizioni da ancor prima che si conoscesse la radiazione da fissione nucleare).
Dicevamo, il vettore di Poynting in alcune situzioni geometriche può anche puntare verso il conduttore delle cariche elettriche che generano all'esterno il campo magnetico, questo è un fenomeno normale ed è quello che per particolari forme geometriche, ovvero le bobine, da origine all'induttanza ed all'accumulo di energia magnetica in esse. Quindi, occorre saper interpretare correttamente la fisica così complessa dei campi magnetici. Anche perchè fondamentalmente legata allo spazio tridimensionale e quindi ai vettori.
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Riguardo all'efficienza del trasformatore dobbiamo considerare che eliminando il nucleo in teoria, se non ci fosse nulla nello spazio intorno all'avvolgimento primario che assorbe energia (oltre al secondario), il rendimento aumenterebbe, visto che il materiale di cui è costituito il nucleo, oltre a convogliare il flusso magnetico su secondario, disperde energia attraverso correnti parassite (come vengono chiamate in degli appunti di fisica che ho presenti).
Infatti il nucleo non viene fatto completamente di materiale ferromagnetico ma è costruito in lamine di questo materiale isolate elettricamente tra di loro.
Già, ma anche quì l'argomento è un pò più complesso. A frequenze tra 10Hz fino a 250Khz è conveniente usare un nucleo che contenga all'interno il più possibile il flusso magnetico generato dal primario anche se con piccole perdite da correnti di focoult. Perchè, se non fosse impiegato un nucleo, non si avrebbero più le perdite nel nucleo, visto che non c'è, ma il campo magnetico si disperderebbe nello spazio circostante e non ne vorrebbe sapere di attraversare il secondario che invece tanto ci interessa con una riduzione spaventosa del rendimento. Se invece usassimo un nucleo in ferro, o anche in ferrite, inadatto a frequenze sopra i 250Khz le perdite dentro di esso sarebbero tali da essere comparate alla dispersione del flusso magnetico e quindi, preferibile non metterlo. Per questo motivo, dai trasformatori a 50Hz della rete elettrica fino ai trasformatori degli alimentatori switching sono dotati di nucleo, mentre, i trasformatori RF sono in aria.
Praticamente, una bobina formata da un certo numero di spire con una certa geometria, se lasciata in aria presenta un'induzione molto più bassa che se non con un nucleo dentro. L'induttanza rappresenta il risultato dell'energia magnetica che viene accumulata dalla bobina stessa e si oppone alla variazione del flusso delle cariche elettriche, leggasi corrente elettrica, dentro il conduttore della bobina stessa. Ovvero, l'effetto dei vettori di Poynting sulla corrente.
CITAZIONE
Resta il fatto che comunque ora come ora l'energia viene trasmessa a distanza via conduttori e il problema comincia a diventare come produrre questa energia da trasmettere e come ridurne il consumo...
Il direi, come aumentare l'efficienza nell'impiego dell'energia. Visto che siamo in tema scientifico, produrre energia, è un pò sbagliato. L'energia si converte e non si produce nè si consuma, anche se è modo comune parlare in questi termini. Aumentare l'efficienza di trasmissione significa ridurre la quantità di energia convertita in calore dove non serve. La tendenza di tutte i sistemi è sempre quella più semplice di convertire l'energia da altre forme a calore. E a meno che non si parli di stufe dove il calore prodotto ci serve nel resto degli impianti questo non è desiderato. Una ingegnerizzazione della rete distributiva potrebbe portare ad enormi risparmi, ben oltre il fatto di usarne "meno" come è la tendenza ambientalistica spinta da chi non vuol spendere per rendere più efficienti gli impianti e altre complessità che occorre un'enciclopedia per trattare correttamente.
CITAZIONE (tonno16 @ 7/11/2009, 14:01)
bhe ora che mi ci fate pensare è vero, senza soldi non si va da nessuna parte.
tra l'altra era anche avantaggiato in partenza tesla perchè se non sbaglio era dotato di memoria fotografica che gli permetteva di fare progetti dettagliati nella mente, quindi magari si poteva risparmiare prove e prove e quindi soldi per fare tutto nella mente
Si, in effetti Tesla era avvantaggiato anche perchè poteva volare, tipo Neo in Matrix, ma poteva anche vedere attraverso la materia con la vista a raggi X. Oltre ad avere l'interfaccia Hard Disk SATA e così poter tenere a memoria un sacco di cose.
Quello di cui si parla in modo particolare di Tesla si chiama "fantasia". Tesla aveva una buona fantasia e si immaginava le cose che poteva fare prima ancora di averle mai viste. È una pecuiliarità dell'uomo che per questo si differenzia dalle "bestie". Anche se solo in pochi ne sono dotati in modo utile.