Hola Lowrence!
Hola All!
CITAZIONE
Cavolo, questa risposta mi era sfuggita...
scusa Teslacoil non vorrei apparisse che ti ho snobbato.
Tranquillo, puo' succedere a tutti.
CITAZIONE
Anzi, vado a vedere, perchè il libro in questione non ce l'ho. Forse l'ho venduto a suo tempo per ricavare i soldi che ho buttato via per l'iscrizione all'università... Forse non l'ho mai avuto, io avevo il mio modo di studiare tutto particolare...
Male, molto male, il libro in questione e' infatti utilissimo in tutte quelle situazioni nelle quali e' necessaria una discreta massa per tenere pressati dei fogli durante l' incollaggio o
come separatore bello alto per esperimenti meccanici/HV
nella realta' delle cose, se ti accontenti di "farlo e basta" senza sapere il "perche' funziona" ( vedi firma per dettagli ) e' molto piu' pratico avere sottomano l' Handbook di Nuova Elettronica
che contiene un sacco di formule semplificate che si risolvono in 30 secondi con l' aiuto di una calcolatrice tascabile contro qualche ora necessaria per risolverlo con il metodo tradizionale.
CITAZIONE
Cioè, sono d'accordo che una bobina con meno spire può avere un'induttanza maggiore di una con più spire se la prima ha un diametro o forma di avvolgimento diverso, ma se alimentiamo con una corrente la bobina che ha più spire ai capi di quella che ne ha meno, anche se ha un'induttanza maggiore troveremo sempre una tensione inferiore proporzianata la numero delle spire, semprechè la frequenza della nostra corrente alternata sia lontana dalla frequenza di risonanza naturale di entrambe le bobine.
Se una delle due è risonante per motivi naturali o meno, le cose cambiano molto e si verifica che la tensione nel circuito risonante sia anche più alta di quella ai capi della bobina eccitata. A causa del fatto che l'energia non si scarica da nessuna parte e la tensione dipende dall'induzione L della bobina stessa,per cui più alta è l'induzione e più alta è la tensione compatibilmente con le perdite nel circuito. Un pò come i famosi picchi di Lenz. Visto che la tensione in questo caso è dovuta: dv/dt=-L dI/dt quindi dipendente dal valore di L secondo la legge di Faraday/Henry.
E' esattamente questo che causa la distinzione tra le diciture "trasformatore" e "bobina di tesla"
CITAZIONE
Ma questo avviene finchè non si carica con un elemento che dissipa energia, cioè una resistenza. Oppure finchè non si ottiene una tensione talmente alta da provocare un arco. A quel punto il circuito risonante si scarica e occore un altro ciclo di carica del circuito risonante.
esatto, e il toroide serve, oltre che come capacita' per accordare il circuito LC e come corona-ring per proteggere dalla corona le ultime spire ( che altrimenti verrebbero irrimediabilmente
danneggiate in brevissimo tempo ) anche come capacita' a bassissima ESR ed ESL e altissima tensione che si carica con il tesla e si scarica MOLTO rapidamente nella piccola resistenza/induttanza
delle scintille dando luogo ad una forte corrente istantanea che si traduce in scariche piu' calde, luminose, rumorose e naturalmente molto sceniche!
CITAZIONE
Ora vado a vedere se i tuoi documenti mi danno ragione o se mi smentiscono. O se sono gli stessi che mi ha fotografato qualche mese Hike
questo e' un testo universitario quindi NON scrive st****te ( o perlomeno si spera che NON le scriva! )